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Ciociaria Oggi , 21 Maggio 2001

CONCLUSO IL CORSO DI LABORATORIO DI RICERCA
Esperti nei cambiamenti
EĀ' nata una nuova figura professionale

Opereranno negli enti, nelle aziende, nei consorzi, eccetera al fine di individuare gli interventi per lo sviluppo economico

“Esperti di gestione del cambiamento nelle organizzazioni territoriali”, questo il titolo di specializzazione che il Laboratorio di Ricerca sociale dell’università di Cassino ha appena concluso.

La nuova figura professionale potrà ora operare nelle aziende, negli enti locali, nei consorzi,nelle associazioni, nelle cooperative,nella consulenza e in tutte le organizzazioni no-profit, con il compito di fare da collegamento tra le organizzazioni di appartenenza e le altre strutture locali, al fine di valorizzare il territorio e di consentire uno sviluppo economico/sociale compatibile.

Tale iniziativa si sposa con il processo di decentramento verso gli enti territoriali delle risorse e delle responsabilità di promozione e gestione dello sviluppo economico e occupazionale. Il corso ha utilizzato la metodologia della formazione-intervento di Impresa Insieme Srl, di Milano, specializzata in questo specifico settore,e dell’Irfi che è un Istituto di Ricerca sulla Formazione-Intervento, nata proprio per promuovere e sperimentare questa nuova metodologia didattica.

In base a tale metodologia i laureati che hanno partecipato all’iniziativa hanno effettuato una preparazione in aula alternandola con momenti di permanenza nelle organizzazioni del territorio per affrontare un problema di sviluppo critico a loro affidato.

Un gruppo di cinque persone ha lavorato sulla progettazione degli sportelli unici per le attività produttive dell’intera provincia di Frosinone.
Un laureato ha operato per aiutare il Gal di Formia a ridefinire,assieme ai comuni dell’area Pontina che vi partecipano,la strategia di sviluppo del territorio così da orientare al meglio i finanziamenti da erogare in base alla disponibilità dei fondi nuovi strutturali del programma Leader Plus.

Un altro ancora ha operato in provincia di Rieti e precisamente a Fara Sabina,dove si è occupato del processo di informatizzazione del Comune, anche ai fini del ruolo che esso va assumendo nell’ambito del piano provinciale di allocazione degli sportelli unici per le attività produttive.

I risultati generali tratti da questa iniziativa sottolineano l’importanza di sviluppare una pianificazione territoriale più accurata e soprattutto più consapevole e partecipata,più responsabilmente gestita.
In provincia di Frosinone ad esempio solo quattro progetti di finanziamento per lo Sportello unico per le attività produttive promossi dalla Provincia, del valore di 2,5 miliardi, sono noti.

Non è invece immediatamente visibile il resto delle iniziative in atto e tra gli attori del territorio non c’è quella comunicazione necessaria per ottimizzare gli sforzi di cambiamento che il nuovo servizio induce,ne per utilizzare sapientemente le disponibilità finanziarie,organizzative e professionali in essere.

A fronte dei cambiamenti sollecitati dalle leggi sul decentramento amministrativo e indotti dalla modificazione dei finanziamenti dell’Unione Europea, si riscontra un fervore di iniziative,non sempre però rispondenti a una logica di programmazione condivisa, ad una progettualità consapevole e diffusa.
Spesso le società di consulenza, i concorsi appositamente creati, finiscono per surrogare una decisionalità che spetta agli amministratori locali, che deve coinvolgere i loro livelli dirigenziali, limitandone così ulteriormente la crescita.

Viceversa la scarsa conoscenza diffusa delle opportunità finanziarie e la difficoltà di lavorare assieme intorno a strategie condivise di sviluppo territoriale condiziona fortemente le opportunità di cambiamento e di crescita.
Peraltro le azioni formative perseguite nei riguardi degli operatori della PA non stanno riscuotendo effetti evidenti sul territorio nazionale,soprattutto se effettuate con le metodologie didattiche tradizionali.

Ciò dimostra quanto sia necessario costruire delle figure professionali che si affianchino agli operatori territoriali, che li aiutino a pianificare senza sostituirsi ad essi, a progettare, senza escluderli dalla progettazione, anzi responsabilizzandoli e valorizzandone le potenzialità espressive che, però, non prescindono in questo modo mai dalla concretezza che prelude all’inserimento a tutto titolo nel mondo del lavoro.






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