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H 24 - giornale on line Provincia di Latina , 10 Marzo 2017

Made in Italy", successo e partecipazione per il progetto scolastico

Il progetto ha avuto come obiettivo quello di sperimentare una nuova metodologia didattica sia per realizzare le lezioni tradizionali del programma scolastico e sia per  interessare gli studenti ai prodotti e alla cultura del proprio territorio e della propria Nazione di appartenenza.

La metodologia si chiama Formazione-Intervento® e si basa sul presupposto che le persone apprendano più agevolmente se messe in condizione di sviluppare un progetto sul tema su cui si conta di sviluppare nuove conoscere e specifiche competenze.

A sperimentare questa metodologia sono stati impegnati 90 docenti delle tre Scuole e poi i loro stessi studenti.

I docenti, riuniti in diversi sottogruppi, hanno infatti realizzato un progetto per come far poi progettare ai loro studenti  una modalità per presentare al meglio i prodotti e la cultura del proprio territorio. Essi hanno così appreso come si usa la metodologia e l’hanno insegnata ai loro studenti per indurli a conoscere meglio il proprio territorio attraverso l’uso di un processo di progettazione partecipata, opportunamente personalizzato.

Molti sono stati i progetti che hanno realizzato i docenti e molti sono stati gli studenti che si sono sperimentati progettisti. Alcuni hanno progettato etichette per presentare i prodotti del territorio: olio, vino, pane , altri hanno progettato come rendere più fruibile l’apprendimento della storia e altri la conoscenza dei castelli del luogo.

Un gruppo particolare, composto da docenti e di studenti di tutte e tre le scuole, ha poi progettato e realizzato uno spettacolo che è servito a mostrare come le comunità locali vivono i giorni di Natale mettendo assieme costumi, storie, canti, musica e balli tradizionali. Lo spettacolo, dimostrativo della cultura del Made in Italy, è stato presentato in Polonia a dicembre.  Ciò è servito per confrontare come Paesi diversi festeggiano il Natale mettendo in mostra le proprie culture di provenienza.

Accanto ai docenti, in tutto questo percorso di apprendimento, proprio perché la metodologia propone di utilizzare la “Progettazione Partecipata” , molti attori del territorio si sono stretti intorno ai docenti e agli studenti fornendo il loro sapere. Ciò ha consentito ai giovani di riscoprire i valori di un tempo, la cultura popolare, i vecchi mestieri, i canti e i balli della tradizione, i costumi e le usanze degli antenati e diventare orgogliosi di presentare tutto ciò a studenti di altri Paesi che nutrono lo stesso orgoglio per la propria cultura.

La riflessione finale sull’apprendimento maturato dai docenti ha però messo in luce una cosa inaspettata. Si supponeva che i ragazzi acquisissero in questo modo  la sapienza degli adulti e dei diversi componenti della comunità locale, mentre si è potuto riscontrare che pure gli adulti, posti in questa condizione di co-progettisti,  hanno riscoperto che ciò che fa parte della loro cultura e della loro storia costituisce un patrimonio. Non solo un patrimonio da trasferire ai giovani assieme ai docenti della scuola, ma anche un patrimonio che, solo se posto in comune, assume la caratteristica di un grande ‘attrattore’ turistico e quindi utilizzabile per favorire lo sviluppo locale e  la conseguente occupazione.

La scoperta fatta è che la conoscenza di una comunità, quella che si chiama ‘capitale sociale’, è un patrimonio che gli adulti possono trasferire ai giovani, ma che i giovani possono stimolare a far riconoscere proprio agli adulti.

Ora i docenti hanno deciso di introdurre questa novità nel piano di orientamento formativo (il POF).

La prof.ssa Marino, dirigente scolastico della Scuola di SS. Cosma, capofila del raggruppamento di Scuole, ha vinto la sua scommessa. Lei ha infatti voluto coinvolgere tutti i docenti della sua scuola e ora tutti loro hanno una metodologia comune con cui affrontare la didattica dei prossimi anni e i progetti su cui il MIUR ha deciso di investire ben 830 milioni di Euro.

Proprio a chiusura della riflessione sull’apprendimento effettuata con i suoi docenti, ella ha ricevuto la notizia da parte del MIUR di un altro finanziamento concesso, quello per sperimentare la realizzazione di un ‘Atelier creativo’, formula nuova di innovazione didattica e tecnologica, da aprire all’intera comunità locale”.

 






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